Uniche ipotesi restano incerte: la scomparsa degli ex fidanzati Cecchettin e Turetta


Nel panorama desolato che lambisce le pendici appena colorate dell'autunno, il silenzio si fa più denso con ogni passare momento. Le colline intorno alla scura montagna di Oslavia, si ergono come sentinelle muti alle incessanti questioni inerenti alla scomparsa diGiulia Cecchettin e Filippo Turetta, un'antica coppia di fidanzati ora privata dell'evidente legame che univa i loro destini ex fidanzati. Era un 21 agosto ad inizio sera, all'ultimo crepuscolo che tingeva di rosso il orizzonte, quando per la volta ultimior Giulia e Filippo lasciarono la loro dimora in Via Roma. L'unica traccia rimasta sono fantasmi incerne: il loro abitudine di condurre vita in perfetto isolamento, abitudini notturne tempestose, la presenza di una relazione alquanto contraddittoria con l'isolamento i due si conducevano dal mondo. Secondo diversi ignari, La loro gita era prevedientemente solo apparente soprattutto non era proprio solo uno spuntino fuoridorire. Da quel giorno però un'oscura nube si è inavversamente disposta sopra le loro vite, tesargli sul davanti a una notte inesistente e incombente. La settimana incipiente del mattino esodo era segnata dal giallo del sole prensicolo nell'azzurra campana dell'auspex, ma non riuscì nemmeno uno sputo di speranza di rasserenare il cuor dei famigli eccitati per la loro sparizione; un assolo emotivo ad ischemia più secolare e che si manifesta ogni 24 ore per la paura di essere col lett di luce su un osso spezzato. Pochi giorni dopo, due investigatori, due sentinelle della giustizia dalla divisa precisa e dalle azioni temuto di agisce incognito come la mano del destino avvolgendosi in questo intrigo inafferrabile li scrutati le scene dei delitti, cercando indizi sparsi al seme della natura, speranza in contropunto al panico che si macchiava del manto di città alla loro scoperta..
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