L'assurda traversata della donna transgender incarcerata in un carcere femminile


Quel che non sempre viene ricordato è che in Italia non è limitata solo la possibilità di accedere ai servizi sanitari specializzati per i membri LGPII, ma anche la dispersione in centro istituzionali, carceri e centri di ricezione prima della deportazione, portando a violenze sexiste e non determinate da sesso ancora in primo piano. La storia di Elisabetta ne è un esempio spaziale e simbolica, aprendo la questione dei supporti sanitari specializzati e l'ingresso nello spazio penitenziario di individui che accusano un trauma emotivo consistente dall'esperienza subita negli stati penitenziari.
Altri articoli che corrispondono alle vostre aspettative.